Mi nacque un’ossessione. E l’ossessione diventò poesia. (Alda Merini)
Giovanni ha 10 anni. Da alcuni mesi lo assilla il pensiero di essersi contaminato con una siringa al parco. Giovanni era andato al parco con la mamma e mentre si era allontanato di qualche metro in compagnia dei suoi amici, aveva notato in lontananza una siringa, ma non si era avvicinato né tanto mento l’aveva toccata. Da quel giorno continua a lavarsi le mani più volte nell’arco della giornata, anche a distanza di poco tempo dal lavaggio precedente. Dopo essere stata dal pediatra e dal dermatologo a causa della secchezza della pelle delle mani di Giovani, la mamma si rivolge ad uno psicoterapeuta che diagnostica a Giovanni un Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Cos’è il Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni.
L’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V) ha dedicato un capitolo al DOC, mentre le precedenti edizioni del DSM lo facevano rientrare tra i disturbi d’ansia.
Ad oggi è noto che il DOC ricorre tra bambini e adolescenti molto più frequentemente di quanto non si credesse in passato. Esso riguarda infatti una percentuale che va dall’ 1 al 4% della popolazione in età evolutiva. Secondo numerose ricerche, svolte negli ultimi anni, si può sostenere che ogni cento persone che nascono oggi nel mondo, due o tre svilupperanno un DOC nell’arco della vita.
Il DOC compare più frequentemente tra i 6 e i 15 anni nei maschi e tra i 20 e i 29 nelle donne. I primi sintomi si manifestano nella maggior parte dei casi prima dei 25 anni. Il 15% di casi di DOC ha esordio intorno ai 10 anni.
Quali sono le caratteristiche del disturbo
Il DOC in età evolutiva, così come in età adulta, si caratterizza per la presenza di pensieri ricorrenti e/o comportamenti ripetitivi che determinano nell’individuo un livello significativo di stress e di danno funzionale.
- Le ossessioni sono pensieri, immagini persistenti, idee, impulsi (es. aggressivi o sessuali), percepiti come intrusivi (non focalizzati volontariamente), che vengono giudicati dalla persona come inappropriati e che suscitano intensa ansia;
- Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (es. controllare, toccare più volte un oggetto, lavarsi, ordinare e pulire) o atti mentali (ruminazioni, rituali mentali superstiziosi, pregare, contare, ripetere parole o frasi, ecc.) che la persona si sente costretta a compiere per evitare la minaccia temuta, messa in luce dai pensieri intrusivi; per ridurre lo stato emotivo (generalmente ansia e timore di colpa) associato a tale minaccia e per cercare di annullare la persistenza delle preoccupazioni e dei pensieri disturbanti.
Il DOC in età evolutiva può variare rispetto a tipologia e gravità, nel corso della storia di sviluppo. Esso può essere classificato in tipologie differenti.
La classificazione che riceve ad oggi maggiori consensi prevede 4 sottotipi di DOC:
- Ossessioni e controllo (checking);
- Simmetria e ordine;
- Pulizia e lavaggi;
- Accumulo (hoarding).
In età evolutiva come ossessioni più frequenti troviamo:
- Pensieri di ipotetiche contaminazioni (es. contaminarsi con lo sporco altrui);
- Dubbi circa proprie omissioni o condotte inappropriate che si teme di aver compiuto (es. ruminare sulla possibilità di aver potuto offendere qualcuno non essendosene resi conto);
- Impulsi aggressivi o disdicevoli che si ha l’impressione e si teme di poter avere (es. il pensiero di essere portati ad aggredire violentemente persone care);
- Immagini e pensieri sessuali che si ritengono indesiderabili e riprovevoli (es. ricorrenti immagini pornografiche che si presentano in contesti che la persona reputa inappropriati, come la scuola);
- Necessità di tenere le cose in un particolare ordine e secondo schemi precisi.
Mentre gli adulti e gli adolescenti con DOC riconoscono, almeno qualche volta, che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive o irragionevoli, i bambini con esordio più precoce spesso non percepiscono i loro sintomi come disfunzionali o irrealistici.
In età evolutiva i rituali più frequenti risultano quelli di:
- lavaggio;
- controllo;
- ordine.
Qual’ è il trattamento per il DOC in età evolutiva?
È molto importante un intervento mirato che tenga conto del livello evolutivo del bambino o del ragazzo e che permetta di indirizzarsi efficacemente sul problema per prevenire un percorso di malattia lungo e doloroso.
Il DOC può essere trattato con:
- Terapia farmacologica (che non sarà presa in considerazione nel presente articolo);
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale;
- Un abbinamento di terapia farmacologica e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale costituisce il trattamento psicoterapeutico di elezione per bambini, adolescenti e adulti con DOC. Essa infatti aiuta i pazienti ad apprendere una modalità che permetterà di resistere al DOC e di accettarlo, che avrà effetti benefici a breve e a lungo termine.
La tecnica più utilizzata, anche in età evolutiva, è l’Esposizione con prevenzione della risposta (E/RP). Questa tecnica si pone come obiettivo finale quello di arrivare all’accettazione dei sintomi del DOC. Con la pratica dell’esposizione all’evento temuto, il bambino e il ragazzo imparano ad accettare un grado maggiore di rischio, ad affrontare eventuali conseguenze negative e a distinguere i segnali di allarme (ansia o disgusto). In concreto viene effettuata questa procedura:
- la persona viene esposta a stimoli ansiogeni di intensità crescente;
- contemporaneamente all’esposizione si inibisce, attraverso interventi di natura verbale, la possibilità di mettere in atto i rituali o le attività mentali di neutralizzazione.
Bibliografia:
DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – quinta edizione 2013); American Psychiatric Association;
Isola Lorenza, Mancini Francesco. Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza. Franco Angeli, 2007.
Mancini Francesco. La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo. Raffaello Cortina Editore, 2016.