“Ci sono emozioni che tutti viviamo: gioia, paura, rabbia, disgusto, tristezza. Ti sei mai chiesto dove vivono davvero queste emozioni? Preparati ad un viaggio che ti porterà all’interno della tua mente.”
(Trailer, Inside Out)
Inside Out è un film d’animazione del 2015 diretto da Pete Docter, realizzato dalla Pixar-Disney e premiato nella relativa categoria nella 88° edizione degli Oscar.
E’ una storia geniale e divertente adatta a tutte le età che si propone di accompagnarci in un viaggio alla scoperta delle nostre emozioni e di come queste possano influenzare il nostro comportamento. A tale proposito, il regista sottolinea: “abbiamo voluto fare un film ambientato non dentro il cervello, che è un luogo fisico, ma dentro l’animo”. Al fine di poter dipingere il mondo psichico in modo accurato Pete Docter ha collaborato con gli psicologi Dacher Keltner e Paul Ekman, entrambi esperti nello studio delle emozioni e delle espressioni facciali.
La pellicola racconta la storia di Riley, ragazzina undicenne costretta a trasferirsi a San Francisco con la famiglia, abbandonando l’adorato Minnesota dove ha trascorso un’infanzia spensierata e felice. Il trasloco, evento notoriamente stressante, con le sue conseguenze emotive e pratiche apre le porte ad un ulteriore momento di cambiamento nella vita di Riley: il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. In particolare, Pete Docter vuole catturare e descrivere questo passaggio: “volevo parlare di quel momento difficile in cui l’innocenza dell’infanzia finisce e ci si ritrova nel mondo degli adulti senza ancora sapere bene come funziona. Quando l’infanzia finisce si prova una sensazione dolce e amara al tempo stesso. E’ questa l’atmosfera del film”.
Tutti gli eventi vengono raccontati attraverso l’interpretazione che di essi viene data da cinque personaggi molto particolari che abitano la mente di Riley, le sue emozioni: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto.
Tutte le emozioni vengono rappresentate con un aspetto e un colore specifico e ne viene introdotta la peculiare funzione.
In particolare, Gioia, un’euforica stellina dal colore giallo dorato, gestisce la vita di Riley con entusiasmo e determinazione cercando di colorare di positività ogni istante della sua giovane vita. Nello specifico, fin dai primi vagiti di Riley, Gioia ha mantenuto il posto centrale alla consolle di comando presente nel Quartier Generale della sua mente, relegando ad un ruolo minore le altre emozioni ed in particolare Tristezza di cui ha difficoltà a comprendere persino la funzione. In effetti, Tristezza stessa, una goffa lacrima blu, non ha chiaro il proprio ruolo nella vita di Riley e rimane immobile quando Gioia la confina in un piccolo cerchio disegnato per terra esclamando: “Oh Tristezza! Ho un compito super importantissimo tutto per te, seguimi! Il tuo compito è che tutta la tristezza resti al suo interno!”.
Leggermente più definite ci appaiono da subito le altre emozioni: Rabbia, un mattoncino che prende fuoco facilmente quando si infervora, si occupa di difendere Riley dalle ingiustizie, Paura, simile ad un nervo, la tiene al sicuro dai pericoli e Disgusto, dalle eleganti sembianze di broccolo, si assicura che Riley non venga intossicata a livello fisico o sociale. Tuttavia, Gioia rimane la leader indiscussa di questo affascinante gruppetto di emozioni, ed il suo ruolo dominante nella vita della protagonista ci risulta comprensibile vista la sua allegra infanzia trascorsa tra giochi in famiglia e partite di hockey; ad ogni modo, il trasloco subito e più in generale l’adolescenza alle porte iniziano a far cambiare qualcosa. In particolare, quando Riley ricorda dinnanzi alla sua nuova classe come fosse la sua vita nella vecchia casa, i suoi ricordi, fino ad allora totalmente gioiosi, cominciano a tingersi di blu e la malinconia prende sempre più il sopravvento nella sua mente.
In tal modo, Tristezza comincia ad offuscare la gioiosa personalità di Riley, la quale perde progressivamente interesse per le cose che prima trovava divertenti e rassicuranti. Gioia assiste a questa trasformazione con orrore, abbandona il suo posto di comando e tenta di fermare Tristezza con il risultato di essere catapultata insieme a quest’ultima fuori dal Quartier Generale. A questo punto, Gioia e Tristezza iniziano il loro viaggio nei meandri della mente di Riley nel tentativo di riuscire a tornare indietro per ripristinare il precedente equilibrio psicologico. Le due protagoniste viaggeranno nei labirinti della memoria a lungo termine incontrando il vecchio amico immaginario di Riley: Bing Bong. Nel loro viaggio di ritorno i tre amici attraverseranno l’area del pensiero astratto, la valle dei ricordi perduti, saliranno sul treno dei pensieri e assisteranno alle proiezioni cinematografiche dei sogni di Riley.
Nel frattempo, la nostra protagonista rimane in balia di Paura, Rabbia e Disgusto che si alternano al comando creando non poca confusione nei suoi comportamenti. Infatti, private di Gioia, le tre emozioni non sanno cosa fare, non comprendono la loro importanza nella vita della bambina e continuano a ripetere: “ma come fa Gioia a fare questo? Facciamo come se fossimo Gioia”.
Questa confusione interiore si riflette nell’incapacità di Riley ad esprimere adeguatamente ciò che sente, i suoi bisogni: è sempre stata una bimba così serena ed allegra, cosa sente adesso? Non vuole sentirsi triste e confusa, vuole essere felice e non deludere i suoi genitori a loro volta impegnati nella gestione delle problematiche dettate dal trasloco. Tuttavia, questo continuo evitamento della tristezza non solo non fa sentire meglio Riley, ma comincia a farla stare sempre peggio al punto da far innescare Rabbia che, nonostante i dubbi di Paura, decide di far scappare la bimba da tutto e da tutti tornando in Minnesota. Tuttavia, una volta salita sull’autobus Riley si sente sempre peggio e la tristezza inizia a diluirsi all’interno del suo mondo interiore fino a scuotere nel profondo le sue strutture di personalità.
In questa atmosfera di instabilità e nostalgia, Gioia impara a conoscere e a comprendere la funzione di Tristezza: segnalare agli altri il bisogno di aiuto della piccola protagonista. In particolare, sarà proprio Tristezza, divenuta consapevole della sua importanza, a salvare la situazione. Infatti, farà in modo che Riley interrompa la sua fuga e torni a casa, dove dinanzi ai genitori preoccupati scoppierà in un pianto liberatorio in grado di trasmettere tutte le ansie e le preoccupazioni accumulate dal suo arrivo a San Francisco. Il pianto farà sentire subito meglio la bambina e permetterà ai genitori di comprenderne lo stato d’animo, per dirla con le parole di Tristezza “piangere mi aiuta a stare calma ed a non esssere ossessionata dal peso dei problemi della vita”. Nel momento in cui Riley riesce ad esprimere i suoi bisogni inizia, insieme ai suoi cari, a superare il momento critico dovuto al trasloco e ad affrontare in modo migliore il delicato passaggio verso l’adolescenza, rendendo ancora più sfumato e complesso il proprio bagaglio emotivo.
Infine, in coda al film scopriamo come non solo le emozioni abbiano tutte una precisa funzione, ma anche come caratterizzino il temperamento delle persone: infatti, ogni personaggio umano o animale presentato ne ha una dominante, ad esempio nel papà di Riley domina Rabbia, mentre nella mamma prevale Tristezza.
In conclusione, possiamo riflettere su quanto l’atteggiamento iniziale di Gioia verso Tristezza sia condiviso dal pensiero comune di oggi, ossia che per stare bene si debba necessariamente essere sempre felici, perché la tristezza equivale ad uno stato patologico. Al contrario, Inside Out ci suggerisce come la conoscenza e l’espressione delle nostre emozioni siano fondamentali per un corretto sviluppo e benessere psicologico sia nel bambino che nell’adulto.
In particolare, in psicoterapia risulta fondamentale lavorare insieme al paziente perché riesca a validare e normalizzare le emozioni che sperimenta, favorendone la corretta espressione al fine di promuovere in lui una sempre maggior consapevolezza e accettazione di se stesso.
Bibliografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Inside_Out_(film_2015)
https://it.wikiquote.org/wiki/Inside_Out_(film_2015)
http://www.ordinepsicologilazio.it/blog/psicologia-della-vita-quotidiana/inside-out-isole/
http://www.stateofmind.it/2015/09/inside-out-emozioni/
http://www.stateofmind.it/2015/10/inside-out-educazione-emotiva/comportamento
https://www.wired.it/scienza/2015/11/03/scienza-dietro-inside-out/