La seduzione è un incantesimo, deve risvegliare il desiderio dell’altro e fissarlo su di sé.
-Francesco Alberoni-
Matteo è a una festa di amici. Durante la serata conosce Emma: non l’aveva ma vista prima…rimane subito colpito dal suo aspetto fisico “è bella questa ragazza, mi piace” e decide di approfondire la conoscenza. Inizia allora a mostrarsi “brillante” agli occhi di Emma, parla del suo lavoro e dell’ultimo libro che ha letto, si mostra interessato facendole domande sui suoi gusti musicali, la guarda, le sorride, le sfiora un braccio con la mano, poi le mette una mano su una spalla. Ad Emma fanno piacere queste attenzioni “è bello essere corteggiate” pensa tra sé e sé. Emma sta al gioco…rimane colpita dal sorriso di Matteo “mi piace l’interesse che mi sta mostrando, sembra un ragazzo affascinante, con la testa sulle spalle, ha già un lavoro…sembra che sappia quello che vuole!”.
Ma come nasce una coppia?
Il legame di coppia è un processo che avviene secondo quattro tappe (Hazan e Zeifman, 1999): all’inizio proviamo attrazione, desiderio e avviene il corteggiamento e il flirt, poi ci innamoriamo, successivamente subentra l’amore e in fine l’attaccamento.
In questo articolo ci soffermeremo solo sulla prima fase del legame di coppia, quel processo di attrazione e desiderio che ci porta alla scelta del partner nella costituzione del legame di coppia.
Uno dei primi passi per la costituzione di una coppia sono tutta una serie di segnali non verbali reciproci che hanno il fine di segnalare all’altro l’interesse che proviamo nei suoi confronti, la nostra disponibilità. Matteo manda dei segnali precisi ad Emma, segnali di apertura, segnali quasi inconsapevoli che gli permettono di capire se Emma può essere la persona adatta a cui legarsi.Il desiderio di entrambi, durante questa chiacchierata, è quello di mostrare il meglio di se stessi, cercano la vicinanza. Ad ogni contatto fisico, seppur sfuggente, aumenta il piacere e l’eccitazione da parte di entrambi, attivando il sistema sessuale (Attili, 2004).
Quali sono le caratteristiche che attraggono gli uomini e le donne?
Come vediamo Matteo rimane colpito dall’aspetto fisico di Emma. Lei, invece, seppur prova attrazione fisica nei confronti di Matteo, si sofferma di più sulla stabilità che questo ragazzo sembra mostrarle. Sebbene entrambi non siano al momento assolutamente interessati ad avere dei figli, inconsapevolmente sono attratti da caratteristiche che hanno a che vedere con l’evoluzione della specie.
Secondo le teorie evoluzionistiche i meccanismi che regolano la scelta di un potenziale partner si basano sulla probabilità di sopravvivenza della prole e la trasmissione dei geni più adatti.
Gli uomini quindi, per avere un maggior potenziale riproduttivo, sono attratti da donne belle e giovani; la bellezza infatti rappresenta un indicatore di salute, mentre la giovinezza in una donna è strettamente collegata alla possibilità di essere fertili per periodi prolungati. Allo stesso tempo, l’uomo cercherà nella donna anche qualità come la serietà, per non incorrere nel rischio di investire in una progenie non sua.
Pe le donne invece, la bellezza dell’uomo è importante perché assicura un buon potenziale genetico, ma non costituisce un criterio primario di scelta del partner: la caratteristica che assicura la miglior strategia riproduttiva è l’assicurarsi risorse per il sostentamento della prole; quindi le donne sono generalmente più attratte da uomini più anziani, affidabili, stabili economicamente, e con uno status più elevato del proprio.
Dal flirtare alla scelta del partner. Da chi siamo attratti?
In letteratura sono presenti due teorie contrapposte che riguardano la formazione della coppia (Aquilar, 2015):
- scegliamo dei partner che presentano delle caratteristiche individuali opposte e complementari rispetto alle nostre (l’ipotesi della complementarietà) (Winch, 1958);
- siamo attratti e selezioniamo partner che possiedono caratteristiche simili alle nostre (Klohnen e Luo, 2003).
Gli studi sembrano confermare maggiormente la seconda ipotesi: siamo attratti da persone che sono simili a noi (Klohnen e Luo, 2003; Luo e Klohnen, 2005).
Le persone scelgono come partner individui simili soprattutto per ciò che riguarda le caratteristiche socio-demografiche (età, livello soci-culturale, etnia, ecc.) (Watson et al., 2004). Scegliere partner in base all’effetto somiglianza può portare a incontrare persone che condividono i nostri stessi interessi e frequentano le stesse cerchie sociali, aumentando così la familiarità verso questa persona.
Altre caratteristiche importanti nella scelta del partner sembrano essere i valori personali piuttosto che i tratti di personalità: siamo più attratti da persone che condividono i nostri valori perché ci permettono di confermare la nostra visione del mondo e di ridurre la possibilità di conflitto, aumentando il benessere personale e quello di coppia (Luo e Klohnen, 2005).
Nella scelta del partner siamo inoltre influenzati da (Attili, 2004):
- effetto familiarità: questa tendenza a base innata ci porta ad avvicinarci maggiormente a qualcuno che ci sembra familiare e che al tempo stesso ci appare come gradevole, in modo tale che in un futuro possano essere trasmesse le caratteristiche genetiche del nostro gruppo di appartenenza. Ed ecco che le scelte del partner influenzate dall’effetto familiarità ci possono portare ad avere la sensazione di conoscere quella persona da sempre e a considerare quella persona come più prevedibile e rassicurante;
- effetto sensibilità: nella scelta di potenziali partner stabili si ricercano persone che possano mostrarsi sensibili ai nostri bisogni affettivi e che possano prendersi cura di noi se ne avessimo bisogno, persone quindi con cui potremmo essere coinvolti in un legame di attaccamento.
Lo scopo principale quindi delle emozioni e dei comportamenti nella prime fase di una relazione sentimentale è quello quindi di fare una scelta corretta del partner e riuscire ad instaurare con esso una relazione intima. (Attili, 2004).
Dopo aver capito che quella persona può essere il partner per noi ideale, si passa alla fase dell’innamoramento, dell’amore e dell’attaccamento, in cui avvengono tutta una serie di cambiamenti comportamentali ed emotivi che permettono il consolidamento del legame di coppia.
Bibliografia:
Aquilar F. (2015), Parlare d’amore Psicologia e psicoterapia cognitiva delle relazioni intime, FrancoAngeli, Milano.
Attili G. (2004), Attaccamento e amore, Il Mulino, Bologna.
Hazan, C., e Zeifman, D. (1999), Pair Bonds as Attachments: Evaluating the Evidence. In J. Cassidy e P.R. Shaver (a cura di), Handbook of Attachment: Theory, Research and Clinical Applications. New York: The Guilford Press. Tr. It. I legami di coppia come attaccamenti: valutazione dei dati. In J. Cassidy, e P.R. Shaver (a cura di), Manuale dell’attaccamento: Teoria, ricerca e applicazioni cliniche, Roma: Giovanni Fioriti Editore, 2002.
Klohnen E.C. e Luo S. (2003), Interpersonal attraction and personality: what is attractive–self similarity, ideal similarity, complementarity or attachment security? J Pers Soc Psychol., 85(4):709-22.
Luo S. e Klohnen E.C. (2005), Assortative Mating and Marital Quality in Newlyweds: A Couple-Centered Approach, Journal of Personality and Social Psychology, 88 (2), 304–326.
Watson D., Klohnen E.C., Casillas A., Simms E.N., Haig J., Berry D.S. (2004), Match makers and deal breakers: analyses of assortative mating in newlywed couples, J Pers., 72(5):1029-68.