DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d’ansia, caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali, idee o impulsi, ricorrenti e/o persistenti che sorgono improvvisamente nella mente della persona che li percepisce come intrusivi, sgradevoli, infondati o esagerati. Le ossessioni possono essere di diverso tipo: possono riguardare un’eccessiva preoccupazione per lo sporco e i germi (“se tocco qualcosa di sporco posso contrarre una malattia”) o per il controllo (“se non controllo di aver chiuso il gas, potrebbe esplodere tutto”), possono essere di natura superstiziosa (“se non faccio questa cosa tre volte, può succedere una cosa brutta”) oppure possono essere collegati all’aggressività (“potrei fare del male a qualcuno senza accorgermene”), alla sessualità (“posso essere un pedofilo”, “posso essere omosessuale”) o alla religione (“posso dire involontariamente una bestemmia contro Dio”). La sofferenza percepita dalla persona dipende dal fatto di sentirsi responsabile (“sarebbe colpa mia”, “non ho fatto pienamente il mio dovere”) e dall’idea di sé come persona immorale e pericolosa (“se l’ho pensato vuol dire che sono una persona cattiva”). Le persone di solito soffrono perché questi pensieri impediscono il naturale svolgimento delle attività nella vita quotidiana e occupano gran parte della giornata, alla fine della quale la persona si sente esausta.
Le compulsioni o i rituali, sono la risposta della persona ai propri pensieri ossessivi, messi in atto come tentativo per fronteggiare le stesse ossessioni: hanno, infatti, lo scopo di ridurre l’ansia e il disagio provocato dai pensieri ossessivi e inducono un senso di sollievo e relativa sicurezza, anche se solo temporaneamente. Le compulsioni posso essere comportamenti ripetitivi (lavaggi continui, controlli, riordini o accumuli) oppure delle azioni mentali (pregare, contare, ripetere formule superstiziose). Il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce senza distinzioni di sesso,  né di età.
Le ossessioni e le compulsioni possono manifestarsi in vario modo. A seconda della loro tipologia è possibile individuare diverse categorie del disturbo.

 

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA CONTAMINAZIONE

I sintomi sono ossessioni e compulsioni legate ad una preoccupazione di sporco e contaminazione, in seguito al contatto di sostanze di vario tipo. Sono considerate contaminanti, oltre allo sporco oggettivo, sostanze tipo secrezioni del corpo, siringhe, sangue, escrementi, urine, sporcizia, persone malate, sudore, carne cruda, sostanze chimiche e persino saponi, solventi e detersivi ed anche oggetti o persone che possono essere veicolo di tali sostanze. La contaminazione può anche avere un oggetto sociale (tossicodipendente, anziano o barbone) oppure metafisico (male, diavolo, negatività). Spesso il timore di base non è tanto legato al contagio di una malattia, ma è connesso ad un vero e proprio disgusto all’idea del contatto. Generalmente, la persona tende ad evitare una serie di luoghi come bagni e giardini pubblici, stazioni, ospedali, cassonetti dell’immondizia, ecc. Quando, invece, la persona entra in contatto con queste sostanze, per neutralizzare la contaminazione e il disagio connesso, mette in atto rituali di lavaggio, disinfezione e sterilizzazione delle mani, dei vestiti o degli oggetti personali.

 

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA CONTROLLO

I sintomi sono ossessioni e compulsioni connesse al dubbio di aver commesso un errore o aver danneggiato qualcosa o qualcuno e non ricordarlo. Implica controlli protratti e ripetuti, allo scopo di prevenire disgrazie o incidenti o di assicurarsi che non siano avvenuti. Alla base c’è il timore di sentirsi in colpa per aver contribuito ad una disgrazia (colpa da responsabilità) o per non aver fatto il possibile per evitarla (colpa da omissione). I controlli messi in atto per neutralizzare questi vissuti sono finalizzati ad essere sicuri di aver chiuso il rubinetto del gas o dell’acqua, la porta di casa, le finestre, le porte, i fari o gli sportelli della macchina, la saracinesca del garage, l’interruttore della luce, di non aver inavvertitamente investito qualcuno, di non avere tracce di sangue addosso, di non aver perso oggetti personali, lasciandoli cadere.

 

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA ACCUMULO

Si tratta di un tipo di ossessione rara caratterizzata dalla tendenza a raccogliere, talvolta per strada, oggetti di vario tipo insignificanti e deperibili (bottiglie, confezioni di alimenti, pacchetti di sigarette vuoti, vecchi giornali). Alla base vi è una difficoltà a gettarli a causa dell’idea che un giorno o l’altro possano servire a qualcosa. La collezione di questi oggetti può arrivare ad occupare gran parte dello spazio della propria casa e sacrificare anche la vita dei familiari.

 

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA ORDINE E SIMMETRIA

Le ossessioni e le compulsioni sono legati ad un’intolleranza nei confronti del disordine e dell’asimmetria, a cui è legata una sgradevole sensazione che ci sia qualcosa che non vada. Le compulsioni di ordine e simmetria impegnano la persona a riordinare e allineare secondo una precisa logica (colore, dimensione) vari tipi di oggetti, come libri, fogli, piatti, penne, pentole, asciugamani, tazzine, videocassette. I rituali possono riguardare anche la propria persona (abiti, posizione dell’orologio, pettinatura). Le compulsioni di controllo e messa in ordine, anche davanti allo specchio, possono durare ore, finché non ci si sente completamente tranquilli e soddisfatti.

 

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA SUPERSTIZIONE ECCESSIVA

Si tratta di pensieri superstiziosi portati all’eccesso. L’esito degli eventi viene legato alla messa in atto di alcuni gesti e per un numero definito di volte, alla visione di determinate cose o colori (carri funebri, manifesti mortuari, cimiteri), al suono di determinati rumori o alla pronuncia di alcuni numeri o alcune parole (satana, morte, diavolo). Alla base vi è un intenso vissuto di paura per ciò che potrebbe accadere a sé e ai propri cari.

 

OSSESSIONI PURE

Esiste una categoria di persone che presentano solo ossessioni senza compulsioni e rituali mentali. Hanno pensieri o, più spesso, immagini di situazioni e comportamenti inadeguati, pericolosi o socialmente sconvenienti, che risultano improbabili e che, laddove si concretizzassero, sarebbero intollerabili. Le ossessioni possono avere contenuti aggressivi, religiosi, sociali o sessuali. Le ossessioni possono, ad esempio, essere legate al timore di fare del male a se stessi o agli altri (paura di usare oggetti appuntiti, di fare del male a bambini, di avvelenare il cibo che mangiano altri, di aggredire improvvisamente qualcuno, di passare davanti alle finestre) oppure al timore di fare qualcosa di socialmente sconveniente (bestemmiare, insultare persone care, compiere atti sacrileghi o fare cose imbarazzanti) oppure possono essere connesse a immagini violente e terrificanti (corpi fatti a pezzi, scene di omicidio) o avere temi sessuali (dubbio di essere omosessuali, pedofili o perversi). Queste persone possono trascorrere anche ore a rimuginare su questi pensieri, spesso seguiti da auto-rassicurazioni, per ridurre il disagio.

 

IL TRATTAMENTO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Le linee guida individuano nella terapia farmacologica e nel trattamento cognitivo-comportamentale i trattamenti elettivi per il disturbo ossessivo-compulsivo. Agiscono sui sintomi dell’ansia, sull’eccessivo senso di responsabilità o colpevolezza e sull’incapacità di tollerare il rischio. La tecnica di provata efficacia per questo disturbo è l’esposizione con prevenzione della risposta. L’esposizione al pensiero, immagine o evento temuto, che può essere graduale o prolungata, per immagini o in vivo, consiste nel mettere la persona in contatto con lo stimolo o situazione che crea disagio, per un periodo di tempo maggiore a quello che normalmente tollera. L’esposizione si basa sul fatto che l’ansia diminuisce spontaneamente dopo un periodo di contatto con lo stimolo temuto. E’ preceduta da interventi preventivi di motivazione e riduzione della minacciosità. Non sono previste esposizioni che non siano state concordate precedentemente tra terapeuta e paziente. Un’esposizione ripetuta porta ad una diminuzione dell’ansia fino alla sua completa estinzione. L’esposizione è affiancata alla prevenzione della risposta, tecnica che consiste nel sospendere, o inizialmente rimandare, le abituali compulsioni successive alle ossessioni. Il principio di base del trattamento è quello di evitare il contatto con gli stimoli temuti. La ricerca suggerisce una percentuale di guarigione che va dal 50% all’85%.